L’orto di Mirafiori


Quella striscia di terra a ridosso della ferrovia e prospiciente via Caio Plinio, da un paio di anni, ma soprattutto in quest’ultimo, sta riprendendo a vivere.

Fino all’anno scorso, nonostante i tentativi del Comitato spontaneo della zona, quel pezzo di terra non era altro che un prato impraticabile.In passato su quei terreni esistevano centinaia di orti che una decina di anni fa sono stati quasi tutti rasi al suolo per lasciare il posto al nulla. Varcata la soglia di quegli appezzamenti si entrava in un’area viva, curata da persone (molti pensionati) che trovavano qui uno svago, una passione e (perché no?) un risparmio, tra verdure, fiori e alberi da frutta.

Una volta eliminati gli orti, l’area è stata recintata e abbandonata al degrado. Si è preferito imporre l’abbandono piuttosto che permettere a qualcuno di ritagliarsi un minimo spazio d’autonomia e di vita. Esiste ancora un pugno di orti che qualche tenace ortolano coltiva da quaranta anni.

L’anno scorso la svolta. In una bella domenica primaverile su quel terreno, vicino agli orti preesistenti, è nato l’Orto di Mirafiori. Quanti hanno preso pala e rastrello, chi ha deciso di mettere uno steccato ad un pezzo di prato abbandonato, pensava ad un orto collettivo, condiviso, partecipato. E così è stato.

Nel giro di un paio d’anni l’orto è cresciuto grazie ai contributi che chiunque ha voluto dare: sono stati davvero tanti e l’hanno trasformato in un posto vivo e frequentato. Quest’estate quasi ogni domenica l’orto è stato al centro di qualche iniziativa; ci sono state feste, incontri, grigliate e chi le ha organizzate, o vi ha partecipato, l’ha fatto per il piacere di condividere una pratica legata alla terra, una tavolata tra amici, una festa con i bambini. Alcuni vicini hanno portato semi, dato consigli, aiutato in mille modi; e si è visto: l’orto si è allargato rispetto all’anno passato. Altre persone si sono unite all’impresa, dissodando altro terreno e migliorando quello rimanente. Tutto questo ha dato i suoi frutti: pomodori, zucchini, cipolle, patate, ma non solo.

Oggi in questo pezzo di Torino periferico e poco attraente, molti hanno vissuto il piacere del fare insieme, la soddisfazione di veder crescere e mangiare con gli altri i propri prodotti, l’ opportunità di apprezzare una chiacchera o una bevuta insieme. … in poche parole, oggi qui molti vivono meglio di prima.

L’orto non sarà mai finito, c’è ancora un bel pezzo di terra che può essere dissodato e   siamo certi che, la prossima primavera, com’è avvenuta in questa passata, nuovi ortolani si affiancheranno. 

Gennaio 2011

Gli orti di Mirafiori non si toccano!

Sull’orto di Mirafiori, su quelli vicini e quanti li frequentano incombe lo spettro delle ruspe. L’insediamento dell’orto in qualche modo ha mosso le acque dell’indifferenza burocratica di chi, di questo pezzo di verde, è in qualche modo responsabile istituzionalmente: Circoscrizione, Ferrovie e Comune. Le Ferrovie sono tornate a farsi vive (d’accordo con il Comune) con l’intenzione di riprendersi tutto, abbattere gli alberi cresciuti spontaneamente, distruggere gli orti, e cedere il terreno al Comune che ha un progetto misterioso…

Ci hanno provato all’inizio di dicembre. Glielo abbiamo impedito e hanno dovuto limitarsi a tagliare l’erba. Torneranno a febbraio. Nel frattempo l’Assessore all’Ambiente (Tricarico) ha dichiarato a La Stampa che verrà rispettata la richiesta di uno spazio verde, senza spiegare né dove né come… Non è chiaro cosa vogliano fare…. un imbocco più largo della via? al posto degli orti un parcheggio? La via sarà più larga (di quanto non è dato sapere), per permettere un maggior traffico d’auto inevitabilmente la striscia di verde si assotiglierà ancora di più.

Basta guardarsi intorno, da via Zino Zini alla Stazione Lingotto, dalle nuove case di corso Traiano a quelle già in rovina del Villaggio Olimpico, dagli spazi spettrali e abbandonati che erano i Mercati Generali ai faraonici progetti del grattacielo della Regione, dalle sterpaglie di via Caio Plinio ai cassonetti dell’Amiat, per capire che

Architetti, urbanisti e politici pensano solo a far girare i soldi, se ne fregano della “qualità della vita” in periferia (o hanno di questa un’idea assolutamente personale)!

VOGLIAMO  CHE OGNI CAMBIAMENTO VENGA PRIMA DISCUSSO E CONCORDATO CON GLI ABITANTI.

Vogliono fare un’area verde? MA L’AREA VERDE C’E’ GIA’! Organizziamoci per migliorarla e renderla utilizzabile da tutti (orti panchine giochi…)  e farla vivere davvero;  per farlo abbiamo bisogno solo delle nostre mani, del nostro tempo, delle nostre idee!

Vogliono fare un’autostrada? La risposta è NO! Il traffico che c’è è già troppo, il cemento è già troppo! E in questa zona si può vivere in un altro modo.

La strettoia a senso unico da via Passo Buole è pericolosa? CHIUDIAMOLA!! La zona davanti al bar all’incrocio corso Caio Plinio / via 7 Comuni fino a via Passo Buole può diventare UNA PIAZZA PEDONALE con alberi panchine dehors, tutta da inventare…

Orti di Mirafiori gennaio2011


Le terre demaniali sono di tutti e non devono essere proprietà di nessuno. ci occupiamo di individuare dove sono le terre demaniali per impedirne la vendita e progettare su di esse attività collettive autogestite e fuori dalle logiche del mercato.